Generation of poetry in Dante's Divine Comedy style through Deep Learning techniques.
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Deep Comedy
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ahi quanto a lui era è cosa ducura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nol federe e amore e d’ acuraverso me che pianto il ver dolor corte
ma è ch’ i’ pensai co’ passi ch’ i’ veggio
del santo primo cui non s’ ascocorteancor ti strinse tanto li aver reggio
in cui tu se’ che già com’ ho veduto
d’ infigliarvi lo scolorar non cheggioio son sacor se non lasciato e perto
mi rivolsi così com’ io mi volgi
e quanto tu vedrai non pianto sertoed elli a me se tu vanno provolgi
lo valor di costui perso la faccia
se vuo’ ch’ i’ porti più dolor li tolgiqual è quella cagion dimantin caccia
lo ciel v’ alcun de’ peccatori ’l dosso
e nascondea in men che non m’ abbracciae quel duro disse quel che s’ inmosso
ad ascoltarmi se fuora dal matto
che cagion di guarda braccia rimossoe io seguiva e non lanarci vòlto
seder che mai era drittosto piane
da l’ ora già intende e soascoltoe come le man destra più rimane
com’ io ritorni de la folgorite
sì ch’ io non tende l’ anima rivanepoi mi parve giorno ch’ i’ pendi uguite
lo campo conosciuto de la sella
sovra le cose che far malavitesì come l’ uom cui cantasti davella
ch’ el fé rà trïunfo di cristo cade
in noi parer mirato a la fiamma fa